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Lago Turano Rieti vista da Ascrea
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Lago del Turano e la Grande Diga (La Geologia)

La valle del Turano è un’area geologicamente molto interessante sia da un punto di vista scientifico che tecnico e paesaggistico.
Qui insiste la Diga del Turano, parte integrante di un grandioso complesso di impianti idroelettrici dislocati sui fiumi Nera e Velino, progettata negli anni venti e realizzata in tempi brevissimi tra il 1936 e il 1938.
La diga sbarra l’omonimo fiume in corrispondenza della Gola di Posticciola e sottende un invaso (alla quota massima di 540 m) della capacità di 163 milioni di m3, collegato idraulicamente con una galleria lunga circa km 9 al bacino artificiale del fiume Salto.
Per la visita degli impianti si può contattare la Società E.ON-Italia che ha in gestione il bacino. Il lago del Turano, allungato in direzione appenninica NW-SE, interessa alluvioni fluviolacustri (Olocene-Pliocene) e terreni torbiditici impermeabili [(complesso torbiditico altomiocenico laziale-abruzzese (Flysch argilloso-arenaceo Auct.-Miocene sup.)] sul fondo valle sommerso, sui fianchi affiorano calcari e calcareniti (Calcari a Briozoi e Litotamni-Miocene inf.) e ancora marne a bassa permeabilità [(Unità spongolitica-membro di Guadagnolo (Formazione di Guadagnolo Auct.-Miocene inf.)], tutti litotipi che in generale assicurano un’elevata tenuta idraulica.
I rapporti tra le diverse unità sono controllati da una tettonica …CONTINUA SUL PDF

LAGO DEL TURANO e LA GRANDE DIGA (PDF scaricabile)

 

Nato e cresciuto fino a 18 anni ad Ascrea, sono un ingegnere meccanico, pilota, giornalista appassionato da sempre di auto e motori. Seguo la direzione di newsauto.it e dei magazine Elaborare, Elaborare 4x4 da oltre 20 anni riferimento dei "car enthusiast". Mi piace la guida sportiva e l'enduro. Ho avuto la fortuna di disputare oltre 100 gare in pista, tra sprint ed endurance. Nell'anno 2004 ho conseguito il titolo di Campione Italiano nel (CIVT) Campionato Velocità Turismo con una Fiat Punto HGT. Tra le tante auto speciali provate: la Mazda 787B vincitrice della 24H di Le Mans nel 1991 e la Ferrari F1 (156-85) di Michele di Alboreto.